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Serotonina L'acronimo SSRI (selective serotonin reuptake inhibitors) sta a indicare, in lingua inglese, l'insieme di molecole farmaceutiche che rientrano nell'ambito degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ovvero dei cosiddetti antidepressivi non triciclici. Tali farmaci vengono utilizzati di norma in psichiatria per la terapia di patologie quali il disturbo ossessivo-compulsivo o la depressione maggiore in quanto, impedendo la normale ricaptazione ed eliminazione fisiologica della serotonina, sono in grado di contrastare l'eventuale deficit di questo neurotrasmettitore, riequilibrando, dal punto di vista strettamente organico, i disturbi generati dalla sua eventuale carenza.
Indice: 1 Farmacocinetica comparata 2 Effetti collaterali 3 Sindrome da sospensione 4 Lista di SSRI 5 Note 6 Bibliografia 7 Collegamenti esterni
Farmacocinetica comparata Farmacocinetica comparata SSRIPer essere efficace, l'assunzione dei farmaci SSRI deve essere di norma prolungata per almeno 15-20 giorni.
Non creando dipendenza dal farmaco, vengono preferiti agli ansiolitici nella cura del disturbo d'ansia generalizzato (GAD). In molti casi, tuttavia, pur in assenza di assuefazione e di dipendenza, la terapia con SSRI va prolungata nel tempo fino a diventare una vera e proprio terapia di mantenimento.
Effetti collaterali Va in ogni caso sottolineato che sono numerosi gli effetti collaterali ascrivibili all'azione di questo tipo di farmaci, fra i quali quelli maggiormente frequenti sono: perdita dell'appetito (in alcuni casi ciò induce a utilizzare questi farmaci nella terapia di alcuni disturbi alimentari), nausea, insonnia, tremori, disturbi della sessualità (ad esempio l'eiaculazione ritardata nell'uomo e l'anorgasmia nella donna).
Generalmente l'assunzione di questi farmaci - in particolare della fluoxetina - è fortemente sconsigliata in gravidanza e allattamento; nel caso sia necessario proseguire la terapia anche in questa fase, la scelta ricade di norma sulla sertralina anziché sulle altre molecole.
Sindrome da sospensione In concomitanza con la sospensione dell'assunzione di un SSRI, per cessazione della terapia o passaggio ad altro farmaco, sono stati riscontrati nei pazienti, diversi sintomi quali vertigini, astenia, ma anche sintomi che simulano un peggioramento della malattia trattata, quali ansia e agitazione. Tali sintomi sono di norma lievi e autolimitanti.[1]
Lista di SSRI Le sei principali molecole appartenenti alla categoria dei farmaci SSRI sono:
fluoxetina sertralina citalopram escitalopram fluvoxamina paroxetina Note ^ Francesco Giubbolini. Antidepressivi serotoninergici (SSRI): precauzioni d'uso. inPsico.org, 18-12-2007. URL consultato il 23-9-2009. Bibliografia Bellantuono, C.; Balestrieri, M. (2003) Trattato di psicofarmacologia clinica, Roma, Il Pensiero Scientifico. ISBN 978-88-490-0091-7. Rigon, G.; Chiodo, S. (a cura di) (2004) Psicofarmacologia in età evolutiva, Milano, Franco Angeli. ISBN 978-88-464-5434-8. Schatzberg, A.F.; Nemeroff, C.B. (2006) Psicofarmacologia, Torino, Editore Centro Scientifico. ISBN 978-88-7640-720-8. Collegamenti esterni [m Reazioni da sospensione più frequenti con la Paroxetina che con gli altri SSRI. Healt Canada, 2003. URL consultato il 29-8-2009. Attenzione a sospendere i farmaci antidepressivi SSRI. Xagena, 2001. URL consultato il 29-8-2009. Gli antidepressivi SSRI impiegati in gravidanza sono associati alla sindrome da sospensione neonatale. Xagena, 2005. URL consultato il 29-8-2009. Portale Medicina Portale Psicologia Categoria: Antidepressivi
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